Fatta eccezione per il trattamento con alcuni farmaci specifici, la vera controindicazione al trattamento mediante Ossigenoterapia Iperbarica è la presenza di pneumotorace, per il rischio dovuto alle variazioni volumetriche dei gas in ambiente iperbarico e le insufficienze cardiache con bassa frazione di eiezione (EF).
Le controindicazioni al trattamento iperbarico non sono molte e vengono suddivise in assolute e relative.
Tra le controindicazioni assolute si segnalato i trattamenti con farmaci specifici. In questo gruppo vengono inseriti i pazienti in trattamento con:
Doxorubicina
A livello sperimentale è stata notata una elevata mortalità negli animali,durante l’utilizzo di questo farmaco abbinato all’ossigeno iperbarico.
Disulfiram
Questo farmaco blocca la produzione di superossido dismutasi, per cui espone il paziente ad una maggiore aggressività da parte dei radicali liberi dell’ossigeno
Cis-Platinum
Negli animali da esperimento si è notato un aumento degli effetti collaterali del farmaco combinato con l’ossigeno iperbarico.
Mafenide Acetato
Inibitore dell’anidrasi carbonica può contribuire ad un aumento della CO2. L’associazione con l’ossigeno iperbarico nel trattamento delle ustioni peggiora le reazioni locali.
Per questi farmaci la controindicazione cessa se il trattamento è stato interrotto 7-14 giorni prima dell’esposizione all’ossigeno iperbarico.
Bleomicina
Questo farmaco provoca fibrosi polmonare e può essere mortale anche senza terapia iperbarica.
Pneumotorace, enfisema bolloso, episodi di pneumotorace spontaneo. Qualsiasi storia di pneumotorace in atto o non trattato costituisce controindicazione assoluta al trattamento iperbarico.
Questo perché è possibile che durante la fase di decompressione, dell’aria penetri nello spazio pleurico e aumentando di volume, possa scatenare o peggiorare il pneumotorace.
Se il trattamento con ossigeno iperbarico è indispensabile è possibile inserire una valvola di Heimlich sul drenaggio o, in casi estremi, si può praticare un’aspirazione continua.
Tubercolosi cavitaria in fase attiva
Cisti idatidea (Echinococcosi)
Stato di male epilettico
Una patologia epilettica in fase acuta rappresenta una controindicazione perché l’azione dell’ossigeno potrebbe ridurre la soglia di stimolo per una crisi nel corso del trattamento.
Claustrofobia
Questa patologia rende impossibile l’inserire il paziente in ambiente iperbarico.
Tra le controindicazioni relative vengono evidenziate alcune patologie che devono essere valutate con attenzione e per le quali il paziente deve essere costantemente monitorato. Tuttavia non costituiscono un impedimento assoluto al trattamento. Tra queste rientrano:
Infezioni o patologie delle vie respiratorie.
Queste possono causare difficoltà nella compensazione e possibilità di intrappolamenti di gas nelle vie respiratorie durante la fase di decompressione.
Febbre elevata
Aumenta il rischio di convulsioni.
Otiti e/o sinusiti croniche recidivanti.
Rappresentano una controindicazione in fase acuta, a causa dell’ostacolo meccanico alla compensazione che può provocare l’insorgere di barotraumi dell’orecchio medio.
Chirurgia auricolare
Stapedotomia
Glaucoma, storia di distacco di retina
Entrambe le patologie possono essere aggravate dalle manovre di compensazione.
Epilessia
In combinazione con l’effetto dell’ossigeno è possibile lo scatenarsi di una crisi, pur nella rarità dell’evento.
Da valutare attentamente i pazienti in terapia anticomiziale.
Anamnesi positiva per interventi di chirurgia toracica
Anche in questo caso si valuta attentamente per scongiurare la possibilità di intrappolamenti di aria in zone cicatriziali
Sferocitosi congenita
In alcune occasioni è stata osservata importante emolisi a seguito ad un trattamento con ossigeno iperbarico.
Neoplasie maligne
È un argomento che merita un’attenzione particolare. Da una parte c’è il sospetto che l’ossigeno possa fornire energia per la proliferazione della cellula tumorale, dall’altra molte osservazioni cliniche, per ora occasionali, sembrano andare nella direzione di un arresto evolutivo della massa tumorale.
Si può concludere che in assenza di indicazioni specifiche, dettate anche dalla terapia farmacologica in atto, non si tratta di una controindicazione.
Gravidanza
Per molto tempo si è pensato che la complicanza della fibroplasia retrolentale dopo trattamenti con ossigeno del prematuro,si potesse verificare anche a seguito di trattamento iperbarico della gravida.
Bradicardia grave
L’aumento dell’ossigeno circolante può aggravare la patologia di base.
Cardiopatia ischemica e congestizia
La vasocostrizione provocata dall’ossigeno può sommarsi ad una occlusione parziale di un lume coronarico già al limite. È un evento raro, ma va considerato.
Broncopneumopatia cronica ipercapnica
Lo stato ipercapnico, in casi selezionati, rappresenta lo stimolo più attivo alla respirazione. Un aumento dell’ossigenazione può ridurre l’efficacia di questo stimolo fino a comportare una dispnea paradossa.