Sommergibile disperso, il medico: Non solo mancanza di ossigeno.
Non solo la mancanza di ossigeno, il Dott. Alfonso Bolognini ci spiega gli scenari possibili all’interno del sommergibile. Qui trovi il video integrale....
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Quasi pronta la nuova sede del Centro iperbarico sassarese. Da platamona a via Venezia: Finalmente vicini all’ospedale....
Uno spettacolo della natura, una vera emozione per tutti gli amanti del mare e della natura, il volo elegante e bellissimo di 10/15 mante nel mare di Portoscuso. Per gentile concessione degli amici OTS della Tonnara di Portoscuso, che ringr...
Sindrome con diverse manifestazioni cliniche e diverse evoluzioni causata dal passaggio del paziente da un ambiente a pressione relativamente alta ad una pressione relativamente bassa. Tale riduzione di pressione porta il gas inerte che è in forma fisica nei tessuti e nei vasi, ad entrare in fase gassosa: ciò può determinare una eccessiva formazione di bolle di gas nei tessuti, nelle arterie e nelle vene
Nel settore subacqueo si tratta di un quadro clinico ad insorgenza acuta, spesso di notevole gravità, condizionato da un repentino aumento di volume dei gas contenuti nell’apparato polmonare e ad un istantaneo aumento della pressione da essi esercitata a questo livello che porta a rottura degli alveoli e ingresso diretto degli emboli gassosi nel circolo arterioso. Nel settore iatrogeno è la conseguenza della penetrazione di gas all’interno del circolo e può così essere classificata:
embolia venosa: quando il punto di penetrazione del gas è situato a monte del filtro polmonare;
embolia arteriosa: quando il punto di penetrazione del gas è situato a valle del filtro polmonare;
embolia mista: incrociata o paradossale, allorché l’embolo, generatosi nella circolazione venosa, riesce a passare nella circolazione arteriosa.
Infezione grave spesso letale, causata in prevalenza dal Clostridium Perfrigens, che coinvolge il tessuto muscolare (miosite) e tende a progredire rapidamente fino all’interessamento sistemico.
Gruppo di quadri clinici acuti e cronici ad eziologia infettiva che evolvono nell’infiammazione e necrosi della cute, del sottocute (cellulite batterica progressiva) e della fascia (fascite necrotizzante). Le forme acute sono spesso associate a compromissione settica sistemica.
Insieme di condizioni patologiche che colpiscono prevalentemente il piede del paziente diabetico, comprendenti l’ulcerazione, l’infezione, e la distruzione di tessuti profondi associati a neuropatia (somatica e autonomica) e/o arteriopatia obliterante.
Esposizione al Monossido di Carbonio con inalazione, che comporta il manifestarsi di una sintomatologia variabile (in funzione del tempo di esposizione e della concentrazione del gas nella miscela respiratoria) che parte da nausea e vomito e arriva a sintomi neurologici importanti quali perdita di coscienza, coma e morte.
Mortificazione dei tessuti molli e dell’osso con zone più o meno estese di ipossia in seguito ad un evento traumatico con possibile associazione di danno vascolare e sindrome compartimentale.
Fratture chiuse con vascolarizzazione terminale o esposte in tutte le altre ossa.
Innesti cutanei e lembi muscolocutanei in cui è iniziata una diminuzione del microcircolo e si sta instaurando una condizione di ipossia.
Infezione ossea persistente dopo almeno 6 settimane di terapia antibiotica mirata ed almeno un trattamento chirurgico di pulizia della lesione.
Soluzione di continuo a varia eziologia non tendente alla guarigione spontanea.
Patologia a carico dei tessuti molli o delle ossa dopo terapia radiante. I quadri clinici più frequenti sono l’ulcera torpida, l’osteoradionecrosi della mandibola, enteriti e cistiti postattiniche.
Sordità parziale o totale, secondaria a ischemia ad eziologia trombo-embolica, traumatica o infettiva.
Riassorbimento della struttura ossea che esita in necrosi della stessa, secondaria a drastica riduzione dell’apporto di Ossigeno, necessario al metabolismo osseo.
Degenerazione tappeto-retinica, bilaterale, progressiva che può portare alla cecità completa.
Sindrome otovestibolare caratterizzata da:
ipoacusia di tipo percettivo monolaterale o bilaterale interessante le basse-medie frequenze o di tipo pantonale;
acufeni o sensazione di “pienezza” (fullness);
vertigini di tipo soggettivo con o senza sintomatologia neurovegetativa (durata da 20 minuti ad alcune ore, sintomi neurovegetativi spesso associati, no perdita di coscienza, episodi ricorrenti).
Infezione del paradenzio (tessuti di sostegno del dente: gengiva, legamento alveolare, ceneto, osso alveolare).
Complesso di sintomi caratterizzato da dolore severo, tumefazione dei tessuti molli, modificazione del colore della pelle, ipo-oiperidrosi, osteoporosi localizzata, disfunzione autonomica vasomotoria, con conseguente impotenza funzionale dell’arti cola zione interessata.
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